E siamo a giovedì. Il tempo corre veloce! Oggi siamo arrivati a Gerusalemme. Il muro che si vede qui ha diviso case vicinissime. All’inizio c’era una porticina perché le mamme potessero passare i bambini alle suore per mandarli all’asilo. Ora, con la guerra, chi abita qui di fronte, per portare i bambini deve fare 1 ora e mezza di macchina a passare il checkpoint. Due sorelle vivono appena al di là del muro per aiutare i cristiani arabi (i primi ad andarsene via perché odiato sia dai palestinesi che dagli ebrei) e i beduini, considerati da nessuno. Qui alcune lavorano col vicariato dei migranti (50/60.000 filippini; indiani; cinesi che lavorano nei campi e nelle costruzioni). Tra le regole c’è che non possono avere figli qui e quindi ci sono figli illegittimi e nascosti. Scolarizzati dagli ebrei, quando arrivano ai 18 anni sono senza identità. Questi parlano ebraico e sono cattolici. Con la guerra sono stati sospesi moltissimi permessi di lavoro per i palestinesi e Israele sta introducendo questi molti stranieri. |
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![]() Come potete vedere il muro che separa la Palestina da Israele passa lungo la loro scuola e il giardino |
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Poi siamo scesi alla grotta del Padre Nostro e all’Orto degli Ulivi Si capisce perché Gesù amasse andare a pregare lì: Gerusalemme da lì è bellissima |
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Si capisce perché Gesù amasse andare a pregare lì: Gerusalemme da lì è bellissima |
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Siamo poi scesi e saliti in città seguendo la strada probabilmente fatta da Gesù, prima coi discepoli e poi con le guardie. Prima tappa cittadina il Muro del Pianto |
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Infine, passando per il Santo Sepolcro (ma lo visiteremo domani) siamo arrivati all’albergo per la cena. Solo un aneddoto: dal Santo Sepolcro usciva un frate francescano di Brescia, guardiano del convento dei frati del Santo Sepolcro. Quando ci ha visti e ha riconosciuto chi è già stato qui in pellegrinaggio si è commosso e ha detto:”proprio stamattina con un confratello dicevo «temo che gli occidentali, italiani compresi, non torneranno più»… e invece … eccovi qui!” Siamo veramente un segno di speranza. |